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I PEUKETIANTES

Le aree interne montuose della Basilicata settentrionale sono abitate da popolazioni affini a quelle apule, che possono identificarsi con i Peuketiantes ricordati da Ecateo di Mileto: genti che, al contrario degli Enotri, seppelliscono i defunti in posizione fetale, in una sorta di ricongiungimento della vita con la morte. La cultura materiale dell'area è contraddistinta anche dalle serie ceramiche a decorazione geometrica, monocroma e bicroma (fabbriche di Oppido Lucano, Serra di Vaglio, Cancellara, Ruvo del Monte. Satriano). L'apertura degli itinerari di collegamento con le colonie greche della costa ionica determina, nel Potentino, un sistema insediativo basato su una gerarchia tra centri. Il sito di Serra di Vaglio, che controlla le risorse economiche di un vasto comparto geografico, ricopre un ruolo nevralgico nell'organizzazione territoriale. Già dalla prima metà del VI secolo a.C., l'insediamento si connota come un abitato di tipo greco per la presenza di strade e di grandi edifici in muratura, mentre nei centri secondari del Potentino (Barrata e Rivisco di Potenza, Oppido Lucano, Cancellara, Tolve) sono attestati esclusivamente nuclei sparsi di capanne, con relative aree di necropoli. In questi contesti, le sepolture sono caratterizzate da ceramiche indigene a decorazione geometrica e restituiscono raramente oggetti di importazione greca ed etrusca: bacili in bronzo, coppe (kilikes) per bere vino di produzione coloniale e, nel caso della necropoli di Tolve-Magritiello, alcuni pendagli figurati in ambra.

Autore: Cartello esposto nel paese

 

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